1. |
Piccolo ingombrante
03:49
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Sono piccolo
ed ingombrante.
Un po' ridicolo,
un po' elegante.
Io cerco un'altra identità,
dimensione fisica.
Sensorialità,
costantemente
con le sue ovvietà.
È divertente,
ma nella mia spazialità
non c'è molta logica.
Io sono invisibile,
nascosto dentro me
provo a distinguere
pensieri e rumori.
Posso fingere,
ma il mio disagio
riesce a vincere
sul mio coraggio.
E faccio mia una verità
vuota e disarmonica.
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2. |
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3. |
Tutti i lunedì
03:32
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Devo prendere
decisioni che
io non voglio.
Devo scegliere
di proteggermi
dall'orgoglio.
Ma se resto qui
devo arrendermi
a cosa è la mia vita:
devo spremermi
e riempire il portafoglio.
Ma tu nascondimi
insieme ai soldi che riponi tutti i lunedì
sotto al materasso.
E non spendermi,
prendi la rincorsa anche stavolta tanto poi
non saltiamo mai.
Per sorprendermi
prova a illudermi
con un sogno.
Non importa se
anche l'amore c'è,
mi masturbo.
Sono anni che
provo a credere,
ma adesso che è finita
posso muovere
di nuovo le mie dita.
Ma tu nascondimi
insieme ai soldi che riponi tutti i lunedì
sotto al materasso.
E non spendermi,
prendi la rincorsa anche stavolta tanto poi
non saltiamo mai.
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4. |
Violini anche per me
03:21
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Cerco la tua complicità,
così la mia formalità
si dovrà arrendere a un sorriso.
Non so se lo hai notato mai
che noi non ci baciamo mai
spontaneamente all'improvviso.
È che la nostra musica
non cambia come nei film.
Sembra una cosa stupida,
e non escludo che lo sia,
forse somiglia a una fotografia!
Con questo non insinuo che
tra i due ci sia una gerarchia,
la differenza però è limpida:
è che la nostra musica
non cambia come nei film.
Se suonassero i violini anche per me
sarebbe semplice.
Se oltre ai complessi due violini o meglio tre
magari accompagnassero anche me.
Lo scatto è irreplicabile,
la brevità suggella immobile
una smorfia di piacere.
È che la nostra musica
non cambia come nei film.
Se suonassero i violini anche per me
sarebbe semplice.
Se potessi inoltre farli scorrere,
nei titoli di coda scrivo te.
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5. |
Primadipartire
04:33
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Cerco una scusa per scriverti.
Parlare della morte per esorcizzare,
soltanto un altro modo di aspettare.
Dovevi credermi.
Quante mani spingono il mio corpo?
Quanti occhi piangeranno il morto che sarò?
Tu non dovresti mai annoiarti, mai.
Quando partirò
forse anch'io
piangerò.
Quando leggerai
non ci sarò,
non tornerò.
Quando partirò piangerò.
Quando leggerai non ci sarò, non tornerò.
I ricordi mi consumano,
mentre tutti mi sorridono!
I tessuti decompongono;
se non mi uccide mi fortifica!
Tu non dovresti mai annoiarti, mai.
Quanto freddo sento in questo posto,
purtroppo io dovevo fare presto.
Lacrime si ghiacciano
sul suolo, ed io disperdo il mio calore.
E passano le ore.
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6. |
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Nun s' po fa sta vita
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7. |
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Io
sono qui
seduto accanto a te
e mi sento un po' a disagio.
Io
non so
come mettere le gambe
e il braccio:
ti stringerei.
Prendo del vino,
prendi tu
del vino anche per te.
Ti aiuto a scegliere
anche se
non ho deciso mai
cosa sarà di me.
Ah,
quanta è la paura per le cose semplici!
Ci perdiamo spesso nei dettagli.
Basterebbe un preservativo per il cuor,
da gettare via coi sentimenti.
Qui non fa freddo,
non ti ricorderò
di prendere la felpa dalla macchina.
Te la riporterò
indietro un giorno,
solo per poterti rivedere
un’altra volta.
Io
ci casco ancora,
quasi come non me l'aspettassi.
Non so resistere
alla magia,
devo ammettere che il mio cinismo è inutile.
Ah
quanta è la paura per le cose semplici!
Ci perdiamo spesso nei dettagli.
Basterebbe un preservativo per il cuor,
da gettare via coi sentimenti.
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8. |
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AAAAAAAAHHHHH!!!##@@
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Candybag Italy
L’integrità di spirito è liposolubile. Candybag è un progetto musicale di Vincenzo Adduci, coadiuvato da alcuni musicisti che sono anche i suoi migliori amici. Offrono un tipo di power-pop influenzato dalle melodie italiane degli anni '60 oltre che dai classici internazionali del genere. ... more
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